PROVE DI LAVORO



Il “Deutscher Jagdterrier” è un cane che arriva dal cacciatore e va in mano al cacciatore, e deve rimanere in mano al cacciatore.
Per potere corrispondere alle notevoli prestazioni richieste alla razza, per l’allevamento abbiamo bisogno di prove di lavoro specifiche ed orientate il più possibile alla realtà venatoria.

Solo in questo modo saremo in grado di garantire la multifunzionalita della nostra razza nel lavoro sotto e sopra terra.



Con queste prove di lavoro specifiche ricaviamo i dati necessari per potere controllare lo sviluppo della razza ed intervenire immediatamente nel caso fosse necessario.
I risultati delle prove di lavoro registrati nel programma elettronico “Dogbase”, (meglio descritto nella sezione dedicata di questo sito) creano, nella stessa banca dati, la stima del valore riproduttivo per ogni singolo cane. Usando i vari parametri come filtri, lo sviluppo della razza può essere analizzato e controllato perfettamente in ogni momento.

Per questo motivo le prove di lavoro e l’allevamento sono legati strettamente l’uno all’altro e funzionano come ingranaggi in un motore.

Le prove su traccia di lepre danno i risultati in merito al valore del naso e della voce. La tana da risultati in merito alla grinta e durezza e in lago o fiume il cane conferma la sua passione per l’acqua.
Questi esami sono i cosiddetti TEST ATTITUDINI NATURALI (TAN) per la razza “Deutscher Jagdterrier” , servono per la selezione di quei soggetti adatti alla riproduzione e dall’altra parte forniscono i dati relativi al programma elettronico “Dogbase”.

Non tutti i cani possono diventare adatti alla riproduzione! Quindi questi test servono proprio per “selezionare” i buoni ….

Mentre i test in merito alle attitudini naturali servono soprattutto alla selezione di soggetti validi per la riproduzione, le prove di lavoro servono ad abilitare il cane nel lavoro.

Per il Deutscher Jagdterrier sono:

Le prove multiple (VGP)

Prove di lavoro dove i nostri Jagd vanno testati nelle varie discipline sia sotto che sopra terra, il cane deve dimostrare di eseguire tutto il lavoro previsto per la razza. Dall’obbedienza alla traccia di sangue, dalla girata al riporto, dalla tana al lavoro in acqua.
Prova molto importante anche per la selezione. Solo cani equilibrati possono essere addestrati per le prove multiple e superare queste con successo.
In alcuni paesi ormai la caccia ai volatili è legata alla presenza di un cane “collaudato” al recupero (riporto) di animali feriti.

La prova su traccia di sangue:

Per una corretta applicazione della legge venatoria e, per l’esercizio di una caccia in conformità alle leggi per la tutela degli animali, che concorda con la responsabilità del cacciatore di recuperare l’ungulato ferito, la ricerca e il recupero con un cane testato è un obbligo e un dovere. Adatti sono tutti i cani da caccia che hanno superato una prova su traccia di sangue artificiale, vecchia di circa 20 ore e su una pista lunga almeno 1000 metri.

Le prove per cane limiere

La caccia al cinghiale, nelle varie regioni d’Italia, richiederà l’uso di cani abilitati (cane limiere).
Specialità nella quale i nostri Jagdterrier sono insuperabili, basta addestrarli in un recinto di cinghiale e superare una prova per cani “limiere”. Oltre alla tana, il lavoro nel recinto di cinghiali è un eccellente test, dove lo Jagd può confermare la sua grinta e resistenza.

Cani che sono in grado di trovare di loro iniziativa i cinghiali, e che sono in grado di inseguirli, attaccarli e spingergli verso il conduttore, senza rimanere feriti, inoltre hanno quella grinta giusta che stiamo cercando di fissare nelle future linee Jagdterrier.

Come si sà la prova di lavoro è una simulazione e non è in grado di sostituire la realtà della caccia.
Per i nostri Jagdterrier sono previste le prove in natura durante l’effettivo esercizio venatorio, sicuramente il metodo migliore per valutare il lavoro di un cane. Purtroppo in quei momenti non si hanno a disposizione i giudici.
Non sempre i cani bravi nelle prove artificiali, sono anche quelli bravi sul lavoro in natura.

Appena sentono l’odore di un animale ferito nell’aria (che sulle tracce artificiali non c’è), lavorano perfettamente per chilometri alla lunga, e una volta sciolti inseguono la selvaggina, per dopo bloccarla. L’abbaio da fermo fa avvicinare il cacciatore che è in grado di abbatte l’ungulato ferito.